- Alessandro Zoppo
- 02/07/2024
Ogni giorno in tutto il mondo vengono effettuati pagamenti e incassi per miliardi di euro. La maggior parte delle transazioni avviene utilizzando gli IBAN tradizionali, mentre una percentuale sempre più crescente, in particolare sulle piattaforme di e-commerce, sfrutta i vIBAN, gli identificatori virtuali per eseguire o ricevere pagamenti bancari internazionali. Questo strumento permette alle aziende e ai privati di gestire un’attività transnazionale multivaluta senza la necessità di diversi rapporti bancari e fornitori dei servizi di pagamento.
Cosa sono gli IBAN virtuali
VIBAN sta per virtual IBAN, ovvero IBAN virtuale: un codice per le transazioni che non è direttamente collegato ad un conto corrente in una banca fisica, ma è ad esso strettamente correlato. Il vIBAN consente di gestire incassi provenienti da banche italiane o estere su coordinate diverse da quelle del conto: le coordinate virtuali vengono usate nella rendicontazione di conto corrente per individuare con certezza i singoli pagamenti, ma l’accredito dei bonifici in entrata è effettuato dalla banca sull’IBAN del conto indicato dal cliente in fase di sottoscrizione del servizio.
L’IBAN virtuale è una sorta di sottoconto di un conto bancario fisico principale. Con il vIBAN i versamenti in entrata sono infatti indirizzati a un numero di conto diverso da quello dell’IBAN, ma comunque collegato alla banca fisica e gestito dal provider. In questo modo, gli IBAN virtuali diventano canali dedicati per il trasferimento di fondi tra aziende e privati in Paesi diversi. Per il cliente non ci sono grosse differenze: il titolare di IBAN virtuale può avere più vIBAN univoci che inviano pagamenti ad un unico conto principale.
Com’è fatto un vIBAN
Un vIBAN ha lo stesso aspetto di un normale IBAN: è un codice alfanumerico composto da un massimo di 34 lettere e numeri e include informazioni sul Paese in cui è situata la banca, sull’istituto del titolare del conto, sulla filiale della banca e sul numero di conto corrente per indirizzare il trasferimento al conto principale del destinatario. A differenza dell’IBAN normale, abbinato ad uno specifico conto e dove convogliare tutti i pagamenti interni ed esteri, quello virtuale è distinto ma associato al conto principale.
Possono esistere numerosi vIBAN, ciascuno dedicato a singoli clienti, fornitori o progetti e attivato per gestire una varietà di valute. Gli IBAN virtuali, infatti, esistono esclusivamente nello spazio digitale: è per questo motivo che le fasi di configurazione ed avvio sono semplici e rapide. Le caratteristiche dei vIBAN rendono questi strumenti ideali per le aziende e i privati impegnati nel commercio internazionale: marketplace di e-commerce, imprese di import/export, gestione di fondi, operazioni immobiliari internazionali, foreign exchange trading e commodity trading.
I vantaggi del vIBAN
Lo scopo principale del vIBAN è lo stesso dell’IBAN: identificare mittente e destinatario durante un bonifico. Con l’IBAN virtuale, tuttavia, le aziende possono generare più vIBAN collegati ad un unico conto bancario e limitare le pratiche amministrative da gestire, supportare la multivaluta e facilitare la riconciliazione bancaria, ridurre ritardi ed errori di transazione, diciture scorrette e pagamenti rifiutati. Non solo: i vIBAN eliminano la necessità di destreggiarsi tra più conti e semplificano la raccolta dei fondi in valute estere perché consentono alle aziende di convertire automaticamente le valute straniere in quella locale prima che raggiungano il loro conto presso la banca.
Per fare un esempio pratico, l’esercente di un sito di e-commerce può aprire un normale conto corrente bancario con IBAN presso un istituto che fornisce anche il vIBAN. Partita l’attivazione in poco tempo, l’IBAN virtuale avrà il nome del merchant che così può contare su un marchio chiaramente riconoscibile e sfruttare le coordinate virtuali, distinte ma associate al conto, per la riscossione e l’abbinamento dei pagamenti e i rimborsi. Snellire il processo di gestione dei rimborsi significa individuare subito gli importi nell’ambiente bancario e sollevare il servizio assistenza dell’azienda da questo incarico.
Le imprese B2C alle prese con un ampio numero di bonifici possono controllare in prima persona l’abbinamento tra pagamenti in entrata ed ordini corrispondenti e trovare facilmente le transazioni associate. L’IBAN virtuale è vantaggioso anche per la riscossione perché permette di separare i fondi in base ai clienti migliorando il flusso di cassa e offre maggiore riservatezza sui dettagli del conto fisico sottostante. In molti casi uno o più vIBAN mappati su un altro conto con il proprio IBAN univoco serve a far crescere la presenza internazionale di un’azienda.
In assenza di una definizione normativa comune, la European Banking Authority ha diffuso un rapporto sull’emissione degli IBAN virtuali nel quale fa chiarezza su alcuni punti critici di questi canali come l’arbitraggio normativo, il riciclaggio di denaro e la protezione dei consumatori e dei depositanti. L’EBA fornisce linee-guida per le autorità nazionali che divergono nell’interpretazione e nell’applicazione dei requisiti normativi e include raccomandazioni su come affrontare le problematiche per gestire i rischi derivanti dai vIBAN.
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AUTORE
Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.
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